Due attività abilitanti
Nei processi di rigenerazione, tecnologia e cultura, inclusa la cultura digitale, devono essere intese come le due facce della stessa medaglia.
In un periodo in cui il digitale diventa sempre più strumento di manipolazione nelle mani delle BigTech, è quanto mai necessario ritrovare un forte collegamento fra pensiero, che sta alla base delle nostre scelte e azioni, e tecnologia, che ci permette di realizzarle.
Creazione di un ambiente digitale a servizio della rigenerazione
Il nostro obiettivo è supportare la collaborazione consapevole e collettiva ai processi di trasformazione della città. Per questo abbiamo progettato un ambiente digitale accessibile a tutti, in cui la raccolta e la visualizzazione dei dati non siano al servizio di logiche commerciali per il profitto individuale, ma consentano una rappresentazione della realtà capace di stimolare lo sviluppo di idee, la realizzazione di azioni e progetti e la creazione di reti, in un’ottica di miglioramento individuale e collettivo della qualità della vita.
Per arrivare a questo scopo, l’ambiente digitale progettato da DARE è strutturato su tre livelli:
Livello 1: la Data Management Platform: la base su cui poggia tutta la struttura capace di ricevere e recuperare dati dalle fonti più disparate (sensori, archivi, eccetera)
Livello 2: il Content Management System (BEdita): uno strumento per l’aggregazione e l'elaborazione dei dati, per renderli fruibili
Livello 3: il Portale Darsena Ravenna. Approdo comune: l’interfaccia virtuale con cui interagire, condividere informazioni e collaborare per trasformare il reale.
Promozione e diffusione della cultura digitale
L’ambiente digitale cresce insieme alla crescita delle persone. Per questo è necessario sostenere la comunità in un percorso di ampliamento della propria cultura digitale, così che possa interagire in modo sempre più consapevole, efficace e collaborativo con il portale, aumentando la propria capacità di incidere sul territorio e diventare il principale agente del cambiamento.
Per raggiungere questo obiettivo è prevista una serie di attività coordinate:
- momenti di ascolto
- lezioni e workshop
- giochi di simulazione per sviluppare competenze progettuali e collaborative.
L’ascolto della cittadinanza consente ai promotori del progetto di verificare il livello di dimestichezza che le persone hanno con il mondo digitale. Le lezioni e i workshop, oltre a rispondere alle esigenze emerse durante i momenti di ascolto, sono il luogo in cui presentare alcune delle nuove frontiere aperte dal digitale. Infine, i giochi di simulazione integrano strumenti analogici e digitali per creare competenze trasversali necessarie allo sviluppo collaborativo di progetti e scenari di trasformazione urbana.
Un ruolo fondamentale verrà svolto da una nuova e sperimentale figura professionale: il facilitatore digitale, un mediatore tra utente e mondo digitale che agevolerà la diffusione e la promozione della cultura digitale tra i cittadini, nelle istituzioni, nelle aziende e tra i professionisti. Non si tratterà di una competenza altamente tecnica, ma di una figura capace di muoversi con destrezza nella selva delle questioni articolate e degli usi variegati connessi al digitale, in grado di trovare le soluzioni e le competenze specialistiche più adatte alle specifiche richieste del territorio.